domenica 7 gennaio 2018

Jace


La sua storia inizia centoquarantacinque anni prima a Waterdeep, la città degli Splendori.  La fanciulla nasce da una coppia di artisti locali, Beleg (padre) Aranel (madre),  una famiglia allargata perché fin dai primi giorni della sua vita deve avere a che fare con il padre di suo padre (nonno), un individuo alquanto strano, decisamente autoritario, il tipo di maschio che non lascia troppo margine di decisione agli altri, il suo nome Ettelen.
I primi anni di vita possono essere definiti "normali" anche se di normale hanno poco o niente, molti potrebbero chiedersi come mai quella figura austera non è stata allontanata prima dalla loro vita, molti però non potevano conoscere certi particolari. Il sangue della primogenita (Jocy) è stato corrotto dalla linea di sangue, un dono rimasto latente svariati anni, un dono che probabilmente ha ignorato il padre di lei per raggiungere la figliola che non riesce a controllare certi attimi e spesso e volentieri cede alla rabbia

Molti potrebbero dire che la famiglia è marchiata a fuoco da un destino nefasto, perché la coppia di artisti che non è riuscita  ad emergere e si sono dovuti malamente riciclati come avventurieri/mercenari e chissà quante altre cose ancora (un cambio vita che non ha cambiato al meglio le loro esistenze). La sfortuna e la necessità di procacciare i soldi necessari per portare viveri a casa li porta ad abbandonare la capitale a favore dei centri abitati che costellano le campagne dell'entroterra. Nel fondo dovrebbe bastare quel poco per andare avanti anche perché la figlia cresce ed inizia a contribuire a modo suo. Non è facile ritagliare quel paio d'anni di stabilità apparente, momenti che trovano un fine brusco quando la madre resta incinta.

Sephtis è il nome dell’altra fanciulla, una creatura che mai avrebbe dovuto meritare un destino tanto malevolo (in lei il dono si manifesta prima tanto da riuscire a destabilizzarla emotivamente)
Le memorie confuse le riportano alla mente i soprusi, i lunghi periodi di digiuno forzato poiché i soldi non erano abbastanza da sfamare quattro bocche — cinque se aggiunta quella del nonno, figura avvolta nel caos e nel dubbio più atroce — , e poiché l’amore genitoriale a volte può essere brutalmente soppresso dagli istinti egoistici ed avidi di esistenze tese solo al guadagno personale. Mercenari, dopotutto. La vita è stata dura con lei, costretta ad adoperare sporchi trucchetti (borseggi ed uccisioni) per arrotondare e tirare avanti, per proteggere l’innocenza della sua sorellina e risparmiarle il tenebroso mondo reale. Ma un giorno, tuttavia, qualcosa in quell’imperfetto ma stabile ordine variò, sino a spezzarsi sotto costrizioni e obblighi cremisi. Il vile denaro era finito, il cibo non era abbastanza per nessuno. Occorreva compiere una scelta: e la scelta fu un sacrificio, richiesto da parte di un gruppo di fanatici. Essi desideravano la secondogenita, di sangue corrotto, la desideravano per operare esperimenti ed immolazioni che sarebbero dedicati alla loro divinità; la desideravano in cambio di soldi.

Jocynene s’oppose,  lottò per preservare la sorella ... nel farlo manifestò anche lei gli stessi poteri che rendevano "appetibile" la sorella,  questi non erano sufficienti per vincere, a loro modo le offrirono un'alternativa dolorosa, una scelta difficile da fare.  Salvare la piccola di casa, l'unico sincero affetto che provava ... era l'obiettivo principale e questo la porta ad offrirsi al suo posto e giurando eterna fedeltà al gruppo ed offrendo le sue innate doti a loro, una vita completamente spesa in onore della causa. Accettarono, andò via. Scappò da quella famiglia, abbandonò la sorellina.

Il gruppo di fanatici non era altro che una divisione distaccata della Rete Nera, un gruppo che operava sulla strada mercantile che univa Elturel (il villaggio dove lei viveva assieme alla famiglia)  e Waterdeep, ma non solo, non troppo distante da li c'erano importanti zone commerciali che potevano essere "sottomesse" al loro volere. Baldur's Gate e Candlekeep spiccavano tra le tante.  La scelta del villaggio non era casuale, c'era un filo che univa la loro esistenza con l'organizzazione, Ettelen aveva organizzato tutto, niente veniva lasciato al caso ... ma questa collaborazione venne alla luce molti, forse troppi anni dopo.

Trascorse del tempo assieme a quelle persone, lunghi anni di prigionia che lasciarono segni indelebili sul corpo della rossa ... solo il corpo?
Domare lo spirito ribelle della warlock non può essere considerato semplice, polsi e caviglie presentano le cicatrici proprie di chi ha passato buona parte del tempo legato, ma non solo ... buona parte del busto viene ricoperto da un complicato tatuaggio che mette in evidenza l'appartenenza (a loro), ma non solo, i disegni sono stati tracciati dopo le torture ed avevano come fine quello di piegarla ed umiliarla, annullarla ... o almeno speravano fosse per davvero semplice controllarla.

Provare tanto dolore ebbe un effetto inaspettato, la rossa iniziò a perdere la memoria ... giorno dopo giorno, violenza dopo violenza, all'inizio erano particolari cancellati, poco a poco però iniziò a perdere intere pagine che venivano nascoste dietro un muro mentale eretto da lei in sua difesa, questo creò attorno a lei una vita fittizia che le concesse qualche attimo di apparente stabilità. Doveva solo ubbidire. Aveva ordini da seguire e  non era necessario pensare. Molti direbbero che la rossa ha vissuto la vita d'altri e lo ha fatto per una decina d'anni (il tempo si sa che viene vissuto diversamente dagli elfi).

Fu Étienne Bouchard ad accoglierla, un ricco signore che decise di prendersi cura dell’allora ancora ragazzina. Lo fece per controllarla ... non era di certo mosso da buone intenzioni. Lui era un ricco mercante che faceva parte della stessa organizzazione che la teneva schiavizzata da anni.
 Una vita di stenti improvvisamente si trasformò in un’esperienza ricca di agi e ricchezza, istruzione ed educazione — delle migliori —. Conobbe Adeline, conobbe Xavier. Povero, piccolo Xavier.

I problemi però non erano finiti,  il destino non le aveva dato una vita facile.

La nuova vita le aveva dato la possibilità di provare "fiducia", nei confronti della coppia che aveva preso a cuore il suo destino. I problemi tornano ad affacciarsi con prepotenza quando di notte riesce a cogliere voci sospette che la portano ad avvicinarsi ad una porta dell'ala est, una di quelle zone a lei precluse.  All'interno della sala c'erano non meno di dieci persone che discutevano e buona parte degli argomenti ruotava attorno a lei, la donna era cresciuta bene, un bel corpo, un bel viso, era stata piegata a dovere tanto da poter essere riciclata come sposa di chissà quale potente politico che vantava una posizione di privilegio nella metropoli. Le voci che riconosce sono quelle dei padroni di casa (la coppia che l'ha accolta), ma non solo, quello  che scatena la sua rabbia è la  presenza del parente che riporta con prepotenza pochi attimi del proprio passato, quelli sufficienti per provare odio nei suoi confronti.
Ettelen si rivela, tutto era stato abilmente programmato da questo parente particolare che aveva mosso i fili delle esistenze che lo circondavano e lo aveva fatto in modo tale da usarli per i propri scopi personali. E la rigidezza assume nuove sfaccettature e tutte esse hanno a che vedere con il culto di Bane, tutto era opera sua, persino lo scarso successo professionale dei genitori di Jocy ... doveva affamarli per piegarli, avrebbero dovuto provare dolore, tanto dolore da rinunciare alle figlie.

Avrebbero preso la sorella, il sacrificio che aveva fatto anni prima era stato inutile.

La riunione si concluse e buona parte degli invitati abbandonò la casa a tempo, mettere assieme i pezzi della propria esistenza non è facile quando hai fatto di tutto per nasconderli, la rabbia però riesce a riportare a galla sentimenti nefasti che girano attorno all'ira, alla vendetta, la necessità di vendicarsi per prendere possesso della propria vita che non le appartiene da troppo tempo.

Ancora buio, ancora ricordi poco precisi. Ancora esplosione. In un moto d’ira, uccide la coppia che le aveva costruito attorno quella menzogna. l'unico sopravvissuto è  Xavier, considerato non colpevole per via dell'età (forse rivedeva in lui se stessa). Il resto divenne evanescente, un fuggire infinito di città in città. La cattura. Gli esperimenti, l’organizzazione, il Duca. E l’amnesia. Dopo un lungo ... quanto caotico viaggio nel quale era solo l'istinto a muovere i suoi passi ... Jocynen, si risveglia nel bel mezzo di Himinborg — con la memoria parzialmente resettata — sa solo quanto possa bruciare le viscere il desiderio di vendetta perché non riesce nemmeno a quantificare le violenze subite negli ultimi anni.

Sine Memoria

Questo per lei è un bene perché può vivere come desidera, la "Libertà" diventa uno dei pochi dogmi che riconosce ed è la "Libertà" che avvicina la giovane elfa alla Libera Lega.
La necessità di andare avanti adoperando i propri metodi, la convinzione d’essere in grado di fare quello che deve fare da "sola" senza legami, senza vincoli. Resta ad Himinborg quanto basta per trovare lavoro nel negozio d’armi di un piccolo artigiano locale, quei pochi soldi le bastano per vivere ... ma non è soddisfatta, abbandona il luogo dopo aver raccolto quei preziosi insegnamenti che l’avrebbero agevolata e poi spicca il volo come un’ave rapace diretta altrove, il multiverso è amplio e lei ha capito da poco che può percorrerlo senza problemi perché può attraversare i portali che dividono/uniscono realtà diverse tra di loro. Una scoperta casuale ovviamente, un passo incerto che riesce ad aprire nuove mete.

Non avere un passato o meglio, possedere pochi ricordi spezzettati non è un problema. Il presente ce l’ha davanti e richiede il protagonismo che merita.



• sephtis ~ Sorella minore | Sephtis, forse l’unico vero legame che  non teme di covare dentro di sé. Sua sorella minore è stata per anni il centro del suo universo, la sua unica preoccupazione in una famiglia biologica che ignorava i bisogni fisiologici delle due figlie, due bocche da sfamare molto spesso tenute in disparte per motivi economici e per una questione di affari. Jocynen procurava cibo e soldi svolgendo lavori poco raccomandabili nei sobborghi di qualsiasi città malfamata, permettendo alla sorella minore di crescere negli agi e in un clima tutto sommato migliore di quello offerto dai genitori. Nutre per la stessa un attaccamento viscerale, sebbene ormai non si vedano da anni: probabilmente nessuna delle due potrebbe riconoscere l’altra, se dovessero nuovamente incontrarsi. Jocynen, infatti, si offrì in sacrificio al posto della bambina quando ancora era troppo piccola per rendersi conto della realtà dei fatti, decidendo di farsi vendere ai banditi che l’avrebbero poi tradita, piuttosto che lasciar andare la sua piccola principessa in mano di mercenari, così come adorava chiamarla. Ha promesso a se stessa di ritrovarla, e nonostante le perdite di memoria generate dai costanti abusi , ricorda ogni singola giornata passata in sua compagnia.


• ??? ~ Padre&Madre biologici | Genitori biologici, di cui  ha ormai pochissima memoria. Non ricorda i loro nomi, i loro volti, ma ricorda la pena inflitta e il tormento causato per via della loro inadeguatezza ad essere genitori. In seguito agli esperimenti  si decise di resettare la parte di memoria relativa all’infanzia di Jocynen (e dunque relativa ai suoi veri genitori), poiché causa per la stessa di infinita rabbia e perdita di equilibrio mentale; motivo per il quale è possibile definire il rapporto con quest’ultimi pessimo, decisamente un qualcosa che la stessa celadrin preferirebbe non portare a galla.

• Xavier Bouchard ~ Fratellastro | Fratellastro, appartenente alla famiglia dei Bouchard dai quali la warlock ha deciso di ereditare il cognome. Definito dalla stessa un ragazzino viziato non è difficile immaginare il tipo di rapporto tra i due. Dopo la tragedia lei decise di lasciare in vita solo lui, voleva dargli la possibilità di vivere un'esistenza migliore, lontano dall'influenza nefasta dell'organizzazione. Un po si rivedeva in lui quando lo guardava. Tutto quello che conosceva era falso in pari misura.   Attualmente, i due vivono in luoghi separati e non si vedono dal giorno della strage.

• Étienne Bouchard ~ Patrigno | Étienne, capofamiglia Bouchard. Fu lui ad accogliere Jocy, sebbene questa non gli avesse mai realmente mostrato la sua gratitudine. Un uomo abbastanza gentile nei modi con la ragazza (almeno all'apparenza), un po’ meno col figlio (e questa fu la causa principale degli attriti con Xavier), il tipo d'uomo che riesce a mantenere una doppia facciata nascondendo il peggio dietro un sorriso ... quasi amabile. .

• Adeline Bouchard ~ Matrigna | Una donna attenta e meticolosa, appartenente all’alta nobiltà e per questo motivo fonte nociva  per Xavier. Di certo occupata più ad apparire che ad essere effettivamente una salda presenza per i suoi familiari, la Reshaim l’ha sempre disprezzata e tenuta all’oscuro di ogni cosa. Probabilmente la donna l’ha sempre e solo considerata un cane randagio, per questo motivo non si è mai avvicinata affettivamente all’allora ragazzina.

• Ettelen ~ Nonno | Lui è la causa di tutto, ogni singola disgrazia viene direttamente ed indirettamente programmata da lui.  Il suo sangue è corrotto dai rituali che lo hanno avvicinato ad un demone, la corruzione doveva manifestarsi nelle generazioni successive, il padre di Jocy è nato per quello ed è stato mantenuto in vita perché il suo unico scopo era quello di generare altri esseri che avrebbero potuto sviluppare quell'influenza sacrilega. Lui fa parte della Rete Nera. Lui vende le nipoti all'organizzazione e sempre lui cerca di dedicare ogni attimo a loro, lo fa per corromperle tanto da renderlo una presenza costante nella loro vita. Lui abbandona il luogo prima dello scontro. Vivo

Appunti sparsi :

- Lei si presenta come Jocynen Bouchard perché non ha ricordi che possano portarla ad associare il proprio nome con il casato Yávaldarë (la sua famiglia)
- Ha scoperto di essere una Dimensional per caso, negli ultimi anni, il malore generato l'ha fatta  cadere a terra indebolita quanto basta da sentire la necessità di restare nascosta perché ogni singolo raggio di sole le provocava dolori lancinanti  alla testa, tutto questo è stato cancellato. Il primo viaggio poteva essere una tragedia, le avevano dato la chiave sbagliata e sarebbe morta sbalzata in chissà quale pericolosissimo luogo (poteva ritrovarsi nel bel mezzo di un vasto oceano di magma). La fortuna vuole che il punto d'inizio fosse una taverna planare famosa e da Mondo Serpente iniziò una nuova storia
- Odia profondamente ogni tipo di prigionia, lotta per la libertà (la propria ovviamente) e non è clemente nei confronti di prova a metterle di nuovo quei maledetti lacci addosso
- Cova vendetta nei confronti di coloro che hanno reso il suo passato un inferno in terra

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