sabato 28 novembre 2015

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Sarebbe dovuta partire prima, mollare tutto, oltrepassare le mura di quell'odiosa città diretta altrove. Dove?  Per la prima volta dopo settimane poteva dire d'avere una meta, lei doveva viaggiare perchè doveva raggiungerlo, sarebbero tornati assieme a Livorno  per coronare quel sogno, iniziare quella convivenza, forse una nuova vita assieme?
Lo scambio di lettere aveva portato alla luce altri particolari della personalità di lui, cose che avrebbe approfondito volentieri non appena avessero avuto quell'attimo libero per dedicarci; la famiglia per esempio, nemmeno lei ci aveva pensato all'inizio per via delle pessime esperienze passate che l'avevano portata a credere che forse non era meritevole di ricevere quel tipo di gioia.
La differenza rispetto a prima era evidente, spesso si ritrovava ad osservare i bambinetti che giocavano davanti alle loro case, un tipo diverso di tenerezza premeva dentro l'animo, doveva arrendersi all'evidenza ... adesso più che mai voleva un futuro e lo voleva con lui, lo desiderava come mai nella vita era accaduto di volere con tanta intensità una casa, dei figli, un marito, una famiglia.

Qualcosa era cambiato
Qualcosa era decisamente diverso

Aveva dato il margine di tempo necessario al fratello di preparare le valigie, non di più. Anche lui voleva trasferirsi a Livorno e lei non poteva non gioire di questo perchè le piaceva tenere gli affetti il più vicino possibile a lei.
Dopo Firenze avevano visitato Pistoia, ogni passo percorso era un passo che avrebbe guadagnato per raggiungere la meta. Aveva rivisto un paio di amici, un matrimonio appena tornato dalla luna di miele, aveva ammazzato il tempo lavorando, raccogliendo piantine da usare per gl'infusi, aveva cercato d'ammazzare il tempo come voleva.

Prima di partire si era infilata quel vestito comperato apposta per "festeggiare" quell'incontro, la stoffa verde acqua creava un piacevole contrasto perchè al di sotto c'era un'altro strato candido, un cordoncino in pelle definiva il punto vita,  capelli sciolti mossi dalla brezza che li scompigliava quel poco necessario per rendere l'acconciatura più naturale e perfetta. Il fratello l'aveva accompagnata, non era nemmeno troppo lontano, giusto una decina di metri di distanza da li ... avevano trovato un'angoletto adatto per passare la notte, si era messo a preparare le tende, lei aveva preferito fermarsi sul cammino per accogliere l'amato.

Quel cavallo l'avrebbe riconosciuto fra mille altri suoi simili
Quell'uomo già da lontano riesce ad accellerare tanto i battiti del cuore che per un'attimo teme sia impossibile contenerlo all'interno del petto

Riesce a fare un paio di passi in avanti, ma niente di più perchè lui si avvicina, scende ed il resto non solo la sorprende ... la scioglie, la riempie di emozione che le colora le gote

"Tutto ciò che sono, tutto ciò che sono sempre stato è qui...nei tuoi occhi perfetti, che sono tutto ciò che io posso vedere"

Non riesce a rispondere, non subito, quello che prova è cosi forte, cosi intenso ... da rendere impossibile ogni altra cosa, tutto quello che aveva vissuto in sua assenza, ogni singola cosa: incertezza, paura, nostalgia, persino rimorsi perchè involontariamente aveva spezzato quella promessa e non era da lei farlo,  tutto questo andò a dissolversi nel calore bruciante di quel bacio, il primo di una serie di baci, perchè una volta sfiorate quelle labbra non è cosi semplice pretendere che possano vivere distaccati adesso che si sono finalmente riuniti.

Tutto quello che io voglio è restare assieme a te per sempre,  

martedì 3 novembre 2015

Alienista

Shayla (cognome da scegliere)





Età: 17 anni

Occhi : Neri

Capelli : Neri

Altezza: 1.62m

Etnia : Damaran

Presunta nascita: Periferia Halgabal

Alliamento: NM

Divinità: Shar




Magia della Trama d'Ombra
Magia Insidiosa
Magia Tenace
Migliorare Evocazione
Incantesimi focalizzati evocazione







I primi anni ~ L'infanzia


Sono forse gli anni più tranquilli, Shayla, apre gli occhi e si guarda attono, non ci sono però amorevoli cure ad attenderla, non ricorda il viso di sua madre, ne la voce del padre, non c'è nessuno che possa darle quel poco d'amore necessario per dare un'inizio convenzionale alla propria vita.


Abbandonata


In fasce davanti alla porta ad un tempio, un luogo troppo grande per lei. Ogni volta che si guarda attorno vede creature simili ma cosi distanti allo stesso tempo. Qualcuno dovrebbe averle spiegato cos'erano, quelle donne però erano troppo indaffarate per prestare attenzione a lei.


E lei sentiva la necessità di osservarsi attorno per carpire quel Sapere che gli veniva negato.

Fra le varie porte alle quali non avrebbe mai avuto accesso ce n'erano altre spalancate, come le bibblioteche nelle quali si perdeva spesso e volentieri



La ricerca del sapere però non poteva ridursi a quelle poche sale, ce n'erano tante altre nei piani inferiori, tante porte che non aspettavano altro d'essere aperte.


Poteva vagare per ore ...

sempre da sola

con quella flebile luce

che creava ombre, non le dissipava



Lo specchio



Dentro una stanza, nello scantinato trovò uno specchio . Un'oggetto antico incorniciato da una pesante cornice in ferro battuto.


Da lontano cercava di osservare la sua immagine ma ...



Era sfuocata.


Era come vedere un’ombra attraverso il vetro appannato di una finestra.

Era come osservare dei ricordi indistinti, ombre sbiadite di un passato quasi del tutto dimenticato.

Non ricordava come si era imbattuta in quella stanza, soprattutto in quell’oggetto particolare. Non ricordava quando, di preciso, vi aveva posato lo sguardo la prima volta.

Tutto quello era stato dimenticato; erano ricordi smarriti dietro le ombre che vorticavano nella superficie fredda dello specchio. O di quello che si pensava fosse uno specchio.

Ricordava però il loro magnetismo fin dalla prima volta che le vide; quelle immagini fugaci che l' attiravano nello stesso modo in cui una falena viene attirata dalla calda, letale fiamma della candela.

Le odiava, ma non poteva fare a meno di guardarle, di sprecare tempo prezioso in quella stanza.

Vi aveva passato lunghe ore ad ammirare affascinata quelle forme indistinte, ammaliata dalle ombre vorticanti in continuo movimento che alla fine, aveva compreso, avevano formato quello che si poteva definire un desiderio. Un folle desiderio insediato nel suo cuore corrotto dall’odio e dal dolore.


Ne aveva avuto paura.


Non lo avrebbe ammesso neppure all’Oscuro in persona ma quello specchio e le sue crudeli immagini che le sussurravano continuamente cose indicibili, evocate da quelle nubi tormentate come il suo animo, lo terrorizzavano.


Avvertiva quelle presenze, sentiva le loro voci che l' attiravano senza possibilità di sfuggire.


Gli mostravano qualcosa che lei bramava e temeva nello stesso momento.

Qualcosa che riusciva a scuoterla nel profondo; qualcosa che riusciva a sgretolare la spessa corazza che si era imposta di indossare nel corso degli anni. In quei lunghi anni passati ad annullare se stessa, a dimenticare come fosse la vita reale.

Ed ora, davanti a quello specchio, poteva vedere fin dentro il profondo di se stessa, in quel luogo oscuro del suo cuore dove gli altri, come lei, avevano smesso di cercare un barlume di amore.


E aveva avuto paura di ciò che aveva intravisto.



Di fronte alla purezza nascosta nel suo animo si era sentiva adesso debole.

Voleva distruggere anche quella debolezza.


Si ostinava a fissare quello specchio per ore. Cercando di affrontare il suo desiderio, provando a debellare anche quell’ennesimo dolore; quell’ennesima inutile, immotivata, debolezza.

Ma non ci riusciva. Le immagini che lo specchio gli mostrava erano vaghe, a tratti indistinte, si mescolavano tra di loro impedendogli di capire, di sconfiggere ciò che era dentro di lei. Non poteva combattere ciò che non conosceva. O forse non voleva conoscere.

Quel desiderio inespresso chiuso nell’angolo più profondo di se stesso.

A volte quello che vedeva non aveva assolutamente senso. Altre volte le immagini erano troppo confuse per essere chiare, ma cercava comunque di coglierne il significato, sebbene l’unica cosa certa era l’emicrania che ne risultava.

Forse non era pronta. E quando era certa di aver colto il senso, quando era convinta di essere veramente pronta , l’immagine sfuggiva via come acqua tra le dita lasciandolo solo con l’ombra di quello che era un sogno doloroso e con la frustrazione e la rabbia di non aver saputo sconfiggere la sua debolezza.


Perché quelle forme, quelle vaghe, indistinte forme di fumo, mutavano, come mutava il suo cuore davanti a loro.



Si era recata in quella stanza per giorni, aveva ascoltato quelle voci, aveva visto le immagini, si era avvicinata tanto da posizionarsi davanti a quell'oggetto ed aveva alzato la mano, ne aveva sfiorato la superficie, aveva firmato senza nemmeno accorgersene un patto ed era caduta nella trappola intessuta abilmente attorno a lei.


Quei pochi gesti avevano creato un legame indissolubile, dando la possibilità a qualla creatura di uscire, dandogli modo di affiancarsi a lei accompagnandola giorno e notte

Di vivere il mondo, di vivere il suo mondo.


Niente di più di un'ombra fra mille altre ombre .


Ed era pronta adesso, rigenerata o forse rinata.


Non era più sola, qualcuno l'affiancava percorrendo il suo stesso cammino


Sussurrandole continuamente cosa doveva fare, dove doveva andare e cosa sarebbe potuto diventare se prestava loro la giusta attenzione.


E lei desiderava sopra ogni altra cosa uscire da li per incontrare il suo destino


sabato 7 febbraio 2015

Villa De Rose





IL PASSATO REMOTO


La storia è ambientata a Villa De Rose, il cui nome era –almeno originariamente utilizzato
nell’accezione romantica del vocabolo. Per intere generazioni, la villa ha vissuto momenti di fasto, gloria e potere grazie ai proprietari, la famiglia Jaeron. Poi nacque Violle, e le cose furono destinate a cambiare corso. Fin da ragazzina si rivelò una persona insicura ed introversa, taciturna e lunatica. Dopo la morte prematura dei genitori, Violle (unica erede) fece di tutto per allontanare tutti i membri della servitù, licenziandoli per incapacità (ma era solo una sua convinzione) o esasperandoli, portandoli così ad andarsene per conto proprio. Nell’arco di qualche mese si ritrovò da sola a Villa De Rose, una casa grande a sufficienza per quaranta persone.
Da allora, e sono passati più di 25 anni, Violle ha vissuto in completa solitudine nella sua stupenda villa, costantemente intenta a coltivare rose nel giardino davanti alla villa. Da sempre, un garzone dell’emporio provvedeva a consegnarle il necessario per la settimana tutti i lunedì mattina.


LA VERITÀ


Ovviamente c’è dell’altro: a sette anni d’età, durante una passeggiata nei boschi (la bimba veniva lasciata estremamente libera), conobbe un vecchio, uno storpio deforme (nota1), ritiratosi in eremitaggio in quanto reietto dalla società. Dopo la paura e l’orrore –ovvi iniziali, andò a finire che si attaccò morbosamente a quel vecchio si deforme e mostruoso, ma dall’alta moralità ed umanità; da lui apprese l’amore per le erbe (pozioni, veleni ed antidoti) e per i fiori (le rose in particolare). Ma i fini del vecchio, ispirate dalla pazzia e dalle sue segrete pratiche demoniache, erano ben altre: all’età di 14 anni, Violle venne violentata e brutalizzata per diversi
giorni. Convinto di averla uccisa, il mostro uscì dalla stamberga per preparare uno dei suoi macabri sacrifici in onore delle sue personalissime divinità demoniache; Violle era però viva e riuscì a tornare a casa. Disse che si era persa nel bosco, di essere quindi caduta in un crepaccio e di aver trascorso quei giorni nel tentativo di risalire e di trovare la strada per tornare a casa. Dopo quel trascorso, la sua natura di bambina simpatica ed ubbidiente subì un rapido, inevitabile tracollo. Non fece parola del vero accaduto, nemmeno quando la gravidanza fu una cosa accertata. Fu allora, colpita dalla follia e dalla paura, che uccise i suoi genitori: sfruttando le conoscenze di erboristeria, la loro morte sembrò una causa naturale, da indigestione alimentare. Il suo carattere andò peggiorando con l’avanzare della gravidanza; prima dello scadere dei nove mesi, tutti i membri della servitù erano già stati licenziati od allontanati. Violle diede alla luce un mostro deforme; in preda alla paura e all’orrore decise di ucciderlo, e lo gettò nel pozzo. Per qualche intervento o potere sovrumano, il bimbo riuscì a sopravvivere; fonte di nutrimento furono topi ed escrementi.

Violle non riuscì mai a dimenticare l’accaduto, ma sicuramente non avrebbe mai immaginato la verità. L’orgoglio, la pazzia, il terrore la tennero prigioniera in casa sua per venticinque anni. Venticinque anni passati nelle serre, a coltivare rose di forme, colori e tipi diversi; a rimpiangere di essere nata e di aver avuto una vita folle e depravata.


UNA NUOVA, STRANA VITA


Il mostro, di contro, ha vissuto quel periodo nel sottosuolo, ascoltando attraverso le tubature i pianti, i discorsi, le canzoni ed i rumori della madre: i suoi sensi erano pervasi da quei suoni melodici e da due odori distinti: quello delle rose e, soprattutto, l’altro. Tali sensi, udito ed olfatto, si svilupparono in maniera sproporzionata, al punto che riusciva ad udire il russare della madre al secondo piano della villa. Non avendo riscontri con esseri umani, non ha mai sospettato di essere uno scherzo anormale della natura e non immagina nemmeno lontanamente che quella da lui condotta non sia la vita normale di una persona.

Ma un giorno, e questa è storia recente, prova l’istinto di conoscere la mamma, quella voce triste e malinconica ma tanto melodiosa che proviene attraverso la roccia e la terra. Riesce a trovare la via per tornare a casa, guidato dal primo intenso profumo, quello delle rose: lo stesso odore avvertito venticinque anni prima, al momento della nascita.
L’incontro tra i due avviene nella serra ed è terrorizzante, almeno per Violle. Si rende subito conto di chi sia quella cosa che le sta davanti e non riesce a trattenere un urlo d’orrore, di repulsione e di terrore. Dal canto suo, il figlio non capisce la reazione di quella piccola e strana creatura che le sta davanti; se non fosse per la voce, a lui tanto nota, l’avrebbe scambiata probabilmente per una razza di topo o per del cibo. Ma, anche se brutto, non è stupido; intuisce che qualcosa non va, capisce che quella è sua madre, e sa anche che lei lo teme e lo disprezza. Ma non sa il perché. Poi parla (ha imparato ascoltando i discorsi della madre) e chiede spiegazioni. Violle le fornisce, ma non sono esaurienti. Il mostro è arrabbiato; la sua prima intenzione è quella di uccidere quella piccola donna, ma forse c’è di meglio; potrebbe sfruttarla: è lei infatti che gli ha causato quella non vita, quell’esistenza misera, mostruosa e segregata nelle fogne.

Ebbene, lei ora dovrà espiare.


IL PRESENTE

Da allora, ogni giorno, il figlio ordina alla madre di procurargli carne umana; lei deve uccidere quattro volte. Quattro volte in soli dodici giorni.

Nota 1 - Il vecchio deforme è un servitore di  Fraz-Urb'Luu, patrono di illusionisti ed ingannatori. I suoi seguaci si specializzano nel convincere ad adorare il lord demoniaco e alla fine convincerli a sacrificarsi a lui

MAPPA (I due bollini gialli nell'immagine sono sostituiti da un'inico più grande posizionato sopra il pozzo)
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PNG
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Topi, Sciame 3.5


Animale (Sciame)
Taglia: Minuscola
GS: 2
Allineamento: Sempre neutrale
Iniziativa: +2
  • Difesa
Classe Armatura: 14 (+2 taglia, +2 Des), contatto 14, colto alla sprovvista 12
Dadi Vita: 4d8 (13 pf)
Tiri salvezza: Temp +4, Rifl +6, Vol +2
Qualità speciali: Danni dimezzati da armi taglienti e perforanti, visione crepuscolare, olfatto acuto, tratti degli sciami
  • Attacco
Velocità: 4,5 m (3 quadretti), scalare 4,5 m
Attacco: Sciame (1d6 più malattia)
Attacco completo: Sciame (1d6 più malattia)
Spazio/Portata: 3 m/0 m
Attacchi speciali: Malattia, distrazione
  • Statistiche
Caratteristiche: For 2, Des 15, Cos 10, Int 2, Sag 12, Car 2
Attacco base/Lotta: +3/-
Talenti: Allerta, Arma Accurata
Abilità: Ascoltare +6, Equilibrio +10, Nascondersi +14, Nuotare +10, Osservare +7, Scalare +10
Linguaggi: -

Un'orda di topi feroci che squittiscono e si agitano freneticamente si avvicina minacciosa, i loro denti brillano nelle mandibole sbavanti.
Uno sciame di topi è una massa di brulicanti topi affamati e portatori di malattie. Uno sciame è composto da individui molto simili al topo nel Capitolo 2: 'Animali", ma in un numero così grande, i topi possono diventare cacciatori implacabili in grado di uccidere un umano con centinaia di morsi.
Uno sciame di topi a volte può essere trovato nelle fogne e nelle fondamenta delle città umane.
  • Combattimento
Uno sciame di topi cerca di circondare e attaccare qualsiasi preda a sangue caldo che incontra. Lo sciame infligge 1d6 danni a qualsiasi creatura di cui riesca a occupare lo spazio alla fine del proprio movimento.
Malattia (Str): Febbre lurida - attacco a sciame, Tempra CD 12, periodo di incubazione 1d3 giorni, danni 1d3 DeSe 1d3 Cos. La CD del tiro salvezza è basata sulla Costituzione.
Distrazione (Str): Qualsiasi creatura vivente che inizi il suo turno con uno sciame nel proprio spazio deve superare un tiro salvezza sulla Tempra con CD 12 o essere nauseata per 1 round. La CD del tiro salvezza è basata sulla Costituzione.
Abilità: Uno sciame di topi ha un bonus razziale di +4 alle prove di Muoversi Silenziosamente e Nascondersi, e un bonus razziale di +8 alle prove di Equilibrio, Nuotare e Scalare. Uno sciame di topi può sempre scegliere di prendere 10 a tutte le prove di Scalare, persino se di fretta o minacciato.

Trappola (Zona Verde)

Maniglia cosparsa di veleno a contatto: GS l ; meccanica ; attivatore a contatto (integrato) ; ripristino manuale ; veleno (succo di cervello di vermeiena, Tempra con CD 13 resiste, paralisi/0) ; Cercare CD 19 ; Disattivare Congegni CD 19 . Prezzo di mercato : 900 mo.



Mezzo Immondo (Zona Rossa)

Grosso e deforme, ha preso ben poco dalla madre, forse solo lo sguardo, occhi chiari che fissano chi ha davanti con quella glaciale malvagità di chi vede solo carne e nutrimento negli altri.
La pelle grigiastra e squamosa, capelli neri sporchi, impossibile non notare quelle ali molto simili a quelle di un pipistrello.
La sua vita ha solo un fine quello di nutrirsi, usando quella fame incontenibile per vendicarsi della madre che ritiene responsabile delle proprie sciagure

>>>    Umano Mezzo Immondo, Barbaro livello 2

Esterno (nativo). - Taglia media.
For 22, Des 18, Cos 18, Int 14, Sag 12, Car 10.
Punti ferita: 2d12 + 8.
Iniziativa: +4.          Velocità: 12m
    Velocità dell'archetipo:  volare 18m (media).
Classe armatura: 15, in ira 13 (+4 Des, +1 Naturale).
    Colto alla sprovvista 11, Contatto 14.

Arma Spranga Perfetta 

Attacco base: 2,  Lotta +8.
Attacco in mischia: +8 (in ira +10), a distanza: +6

    Armi naturali: due attacchi con gli artigli (1d4 + 3) e
    un attacco col morso (1d6 +6), Attacco spranga (1d8 + 6)
    Punire il bene(Sop) +2 danni.

Qualità speciali dell'archetipo:
    Scurovisione 18m, Immunità al veleno,
    Resistenza all'Acido 10, Freddo 10, Elettricità 10 e Fuoco 10,
    Resistenza agli incantesimi 12, Riduzione del danno 5 / magia,
    Armi naturali magiche per superare la riduzione del danno.
    Bonus razziale +4 Tempra contro i veleni.
Capacità magiche dell'archetipo:
       ***1 / giorno se non diversamente indicato:
    Oscurità 3 volte al giorno(p.265).
    ***L.I. 12, CD basate sul Carisma (Mod. +1).

Talenti: 2 (1 dai dadi vita, 0 dalla classe, 1 dalla razza).
Talenti bonus:
    Un talento bonus al primo livello.

- Nato nella Necropoli
- Attacco Poderoso

Abilità di Classe:
Addestrare Animali (Car)
Artigianato (Int)
 Ascoltare(Sag) 5
Cavalcare (Des)
Intimidire (Car) 6
 Nuotare (For) 6
Saltare(For) 3
Scalare (For), 6
Sopravvivenza (Sag). 4


Totale punti abilità: 30.
Punti max abilità di classe: 5.
Di classe incrociata: 1, 1.5 se di livello dispari.
Tiri salvezza: Tempra +7, Riflessi +4, Volontà +1.
Linguaggi: 3.
Comune e Illuskan
Mo iniziali PG: 900mo.Lep: 6, livelli di classe compresi.
Mo iniziali PNG: 2000mo.

- Il Barbaro è competente nell'uso delle armi semplici e da
guerra, nelle armature medie e negli scudi (tranne gli scudi torre).

>  Ira 1 volte al giorno.
   (+4 For, +4 Cos, +2 Morale alla Vol, -2 Ca).
    Durata: 9 round.
    Fino al termine dello scontro rimane affaticato.
    (-2 For, -2 Des, non può caricare nè correre).
>  Movimento veloce (+3m).
>  Analfabetismo.
>  Schivare prodigioso.

- - - - - DATI RAZZIALI
- Talenti bonus:
    Un talento bonus al primo livello.
- Abilità razziali / bonus di Abilità:
    4 punti bonus al primo livello, poi uno per livello.
- Linguaggi razziali:
    Comune.
- Classe preferita razziale:    Bonus: Qualsiasi.
    Qualsiasi.

- - - - - DATI ARCHETIPO
 - Capacità:
    >>Punire il bene(Sop): una volta al giorno può compiere un
    normale attacco in mischia per infliggere +2 danni
    ad un avversario buono.
  >>Scurovisione 18m.
  >>Immunità ai veleni.
  >>Resistenza all'Acido 10, Freddo 10, Elettricità 10 e Fuoco 10.
  >>Resistenza agli incantesimi 12
   >>Riduzione del danno 5
  >>Armi naturali magiche per superare la Rid. del danno.
    Armi naturali: due attacchi con gli artigli (1d4 + 3) e
    un attacco col morso (1d6 +6).
  >>Capacità magiche:
     ***1 / giorno se non diversamente indicato:
    Oscurità 3 volte al giorno(p.265).
    ***L.I. 12, CD basate sul Carisma (Mod. +1).

 Nota: con Intelligenza o Saggezza minori di 8
 il Mezzo Immondo non ha capacità magiche.

- - - - - INFORMAZIONI SUL LEP
 Totale: 6, ovvero la somma di
   2 Livelli di classe (Barbaro).
   4 Modificatore di livello (Mezzo Immondo).
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     Barbaro: pagina 24 (Manuale Del Giocatore).
     Umano: pagina 12 (Manuale del Giocatore).
     Mezzo Immondo: pagina 180 (Manuale dei mostri I).

 Violle

 

>>>    Umano Popolano livello 4
Umanoide (Umano). - Taglia media.
For 10, Des 16, Cos 14, Int 14, Sag 10, Car 14.
Punti ferita: 4d4 + 8.
Iniziativa: +3.          Velocità: 9m
Classe armatura: 13 (+3 Des).
    Colto alla sprovvista 10, Contatto 13.
Attacco base: 2,  Lotta +2.
Attacco in mischia: +2, a distanza: +5

Talenti: 3 (2 dai dadi vita, 0 dalla classe, 1 dalla razza).
Talenti bonus:
    Un talento bonus al primo livello.

Mescere Pozioni

Abilità di Classe: null
Totale punti abilità: 35.

Conoscenze natura  7
Professione Erborista  6
Osservare 3
Ascoltare  2
Raggirare  5
Diplomazia 6
Percepire Intenzioni  6

Punti max abilità di classe: 7.
Di classe incrociata: 2, 2.5 se di livello dispari.
Tiri salvezza: Tempra +3, Riflessi +4, Volontà +1.
Linguaggi: 3.

- Il Popolano è competente nell'uso di un'arma semplice. Non è competente nell'uso di armature o scudi.

>  Classe per Png. Appropriata per la gente comune,
     senza particolari qualità

- - - - - DATI RAZZIALI
- Talenti bonus:
    Un talento bonus al primo livello.
- Abilità razziali / bonus di Abilità:
    4 punti bonus al primo livello, poi uno per livello.
- Linguaggi razziali:
    Comune e Illuskan

- Classe preferita razziale:    Bonus: Qualsiasi.
    Qualsiasi.
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     Popolano: pagina 110 (Manuale Del Master).
     Umano: pagina 12 (Manuale del Giocatore).

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SESSIONI FILONE (NUMERO APPROSSIMATIVO, POI DIPENDE DAL GIOCO E L'INIZIATIVA DEI PG)

- QUEST NARRATIVA 

Il carattere debole della donna unito al trauma subito da giovane la rendono una preda perfetta per il figlio deforme, Da vittima a complice per una carneficina. Il Mezzo Immondo và nutrito il suo compito sarà trovare quattro corpi, quattro vite che saranno offerte all'essere,
Deve quindi lasciare la villa dopo anni di reclusione volontaria e deve convincere qualcuno a seguirla.
Ma siamo a Luskan, basta promettere oro, basta ingaggiare quattro mercenari che avranno come compito quello di proteggere ciò che in realtà li vuole devastare.

- QUEST NARRATIVA/SCONTRO

Gli avventurieri saranno introdotti nella villa, saranno soli, ci saranno varie zone visitabili
Il giardino nasconde un potenziale pericolo, uno sciame di ratti infesta il pozzo, Sono aumentati di numero quando la creatura ha lasciato liberi quei cunicoli ed è tornato in superficie.

Dopo lo scontro sarà la donna ad invitarli ad entrare aprendo le porte della villa

QUEST NARRATIVA/SCONTRO

Una volta entrati devono controllare le zone agibili, ci saranno piccoli indizi sparsi nelle stanze
Delle monete, delle impronte (Trovabili con tiri osservare/cercare CD 19 e 16)
Le urla del mostro affamato saranno un'incentivo per i nostri eroi, l'essere potrebbe non aver la pazienza sufficente per aspettare dietro a quella porta che non dovrebbe essere aperta

PREMESSA

Tutte le informazioni riguardo alla casa saranno disponibili al gruppo nel caso richieda i tiri
Conoscenza locali - Costa della Spada
Raccogliere Informazioni


giovedì 8 gennaio 2015

Le giornate scorrevano tranquille, era riuscita a mandare avanti un paio di progetti che sembravano aver un risvolto positivo. Da una parte era riuscita a prendere i contatti con il parroco che l'aveva aiutata non poco e le aveva subito offerto di aiutarlo nella gestione della Mensa Aristotelica, lei avrebbe fatto da taverniera, un ruolo che non le dispiaceva perché le dava la possibilità di riprendere i contatti con la gente. Si era presentata -un po' tardi- alle elezioni municipali, aveva comunque offerto il proprio aiuto al nuovo sindaco ed aveva ricevuto una risposta positiva sia per la milizia cittadina, che per il bando di Vice Prefetto, poteva ritenersi soddisfatta, poco a poco avrebbe raggiunto altri traguardi, quello che aveva ben chiaro è che non doveva avere fretta e doveva valutare bene ogni passo che faceva.

Prima di uscire di casa si era infilata un lungo abito, il colore scelto oggi era un rosso scuro, la stoffa impreziosita da un ricamo in stile barocco, un poco più scuro in modo che risaltasse sulla base. Il mantello era tenuto chiuso dalla mano sinistra che afferrava i due lembi in modo tale da mantenerli bene uniti.

La destra invece è piegata e tiene stretto al corpo un libro di grosse dimensioni, lo sguardo leggermente abbassato proprio di chi ha forse un po' troppe idee in testa, le vorticano dentro e la distraggono, la rapiscono, la travolgono e l'allontanano dalla terra.

Si ritrova a passeggiare, senza nemmeno accorgersene, nei pressi del palazzo di Basilio, questo la porta a bloccarsi non troppo distante dalla porta.
Sono passati tanti giorni dall'ultima volta, che sia arrivato il momento di bussare alla porta? se non altro per capire se quel pezzo di stoffa era stato recapitato e se l'altro era riuscito a cogliere quella sottile provocazione e sta giusto per muovere qualche passo per avvicinarsi quando viene chiamata ad alta voce da una ragazzina che aveva visto un paio d'ora prima vicino al municipio